Un’ispirazione interdisciplinare
La ninfa Egeria, secondo il
Palazzo Milzetti, sede del Museo Nazionale dell’età Neoclassica in Romagna a Faenza, è una delle dimore neoclassiche più importanti d’Italia. Un luogo in cui architettura, pittura, scultura e arti decorative si fondono nell’espressione della cultura aristocratica della casata che rinnovò completamente la residenza in età napoleonica.
Nicola Milzetti si affidò all’architetto Giuseppe Pistocchi, che realizzò l’imponente facciata e il doppio loggiato verso il giardino. Il figlio di Nicola, Francesco Milzetti, coinvolse invece, intorno al 1800-02, Giovanni Antonio Antolini, uno dei principali architetti del tempo che, con il suo gusto per forme solenni e nitidi volumi, progettò diversi ambienti, incluso il grande Salone d’Apollo.
Fu Felice Giani, con una bottega di pittori e plasticatori, a decorare gli interni, tra i capolavori della sua lunga carriera errabonda. Protagonista del neoclassicismo italiano, Giani elaborò una maniera originalissima, ispirata ai modelli antichi, esplorati a Roma e studiati sulle antichità di Napoli, ma guardò anche ai pittori del Rinascimento e del Manierismo, pur essendo aggiornatissimo sulle nuove istanze culturali e stilistiche provenienti dalle sue frequentazioni romane con artisti italiani e del Nord Europa. Grazie al suo intervento, documentato tra il 1802 e il 1805, l’artista riuscì a esaltare l’alto lignaggio di Francesco, allora cavaliere dell’Ordine di Santo Stefano e con un’avviata carriera politica filofrancese.
Nella sala dedicata al secondo re di Roma, Numa Pompilio, sono esposti gli ideali ispirati all’antico, in senso culturale, politico ed estetico: la figura del sovrano assurge a riferimento per la severità nell’applicazione delle leggi, ispirate dall’amata ninfa Egeria, secondo il mito sua consigliera e musa.
Elena Rossoni
Direttrice di Palazzo Milzetti –Museo Nazionale dell’età Neoclassica in Romagna, Faenza